La traduzione fintech riguarda il settore della tecnologia finanziaria, ossia della fornitura di prodotti e servizi finanziari tramite le ultime tecnologie.
Pensiamo, ad esempio, a piattaforme e app per transazioni e pagamenti, banche digitali, trading, criptovalute e blockchain.
Pensiamo, ad esempio, a piattaforme e app per transazioni e pagamenti, banche digitali, trading, criptovalute e blockchain.
Gli investimenti nel fintech stanno registrando un boom di crescita, con conseguente sviluppo di nuovi operatori per i quali la traduzione diventa fondamentale in ottica di globalizzazione dei servizi. È un mondo che abbraccia quindi il settore finanziario e tecnologico, ma anche quello legale.
In questo articolo vedremo quali sono le principali sfide che presenta la traduzione fintech e come affrontarle.
I testi fintech contengono una terminologia complessa e specializzata, legata ai settori della finanza, della tecnologia e del diritto.
È essenziale una profonda conoscenza della terminologia per non incorrere in errori di traduzione che potrebbero costare (letteralmente) cari, avendo a che fare ad esempio con la gestione del denaro.
Importante, dunque, fare affidamento su glossari specializzati (molti disponibili anche gratuitamente online) ed effettuare ricerche accurate.
Alcuni esempi di termini con più significati:
“Supply”: inteso come offerta (supply and demand = offerta e domanda), come fornitura (supply contract = contratto di fornitura), come scorte (oil supplies = le scorte di petrolio).
“Equity”: azione (equity security = titolo azionario), ma anche patrimonio (to hold a percentage of a company's equity = possedere una percentuale del patrimonio netto di un’azienda).
2. Localizzazione normativa
La fornitura di prodotti e servizi prevede contratti e documentazioni legali (termini e condizioni, contratti…).
Diventa essenziale, pertanto, effettuare approfondite ricerche sulle normative applicabili e sulle diciture e formule corrette.
Una formula ricorrente nei siti di trading è, ad esempio, l’avvertimento sulla performance del passato:
“Past performance is not an indication of future performance.” = “Le prestazioni passate non sono indicative per i risultati futuri”.
Un’altra formula comune è quella relativa alla limitazione di responsabilità:
“Under no circumstances shall the Company have any liability to any person or entity for any direct, indirect, special, consequential or incidental damages whatsoever.”
“In nessuna circostanza la Compagnia si assumerà alcuna responsabilità nei confronti di persone fisiche o giuridiche per qualsiasi danno diretto, indiretto, speciale, consequenziale o incidentale.”
3. Canali di comunicazione
I contenuti Fintech vengono veicolati attraverso molti canali diversi: app, siti web, documenti legali, rapporti finanziari…
Ciascun canale richiede un approccio linguistico differente.
È fondamentale adattare lo stile di traduzione al canale utilizzato, assicurandosi che il tono e il registro siano appropriati.
Il tono che utilizziamo nei contenuti di un’app, ad esempio, sarà più informale e diretto, sicuramente diverso da quello dei documenti legali.
4. Interfaccia utente
L'interfaccia utente è il layout grafico di un'applicazione o di un sito web.
Tra le problematiche che presenta, troviamo sicuramente molto spesso il limite di caratteri.
È dunque importante tradurre tenendo conto anche di questo aspetto e adattare di conseguenza la traduzione, in modo che il contenuto risulti chiaro e preciso, pur restando negli eventuali limiti imposti dal layout.
Esempio: l’espressione “Tap to pay” sui dispositivi mobili, o il termine “Fee” che in italiano ha un traducente molto più lungo (“commissione”).
Per saperne di più sulla traduzione delle interfacce utente, puoi approfondire con il corso “Traduzione e localizzazione UI: dalla teoria alla pratica”.
5. Adattamento culturale
A seconda della cultura di destinazione, possono cambiare le abitudini finanziarie locali, le preferenze linguistiche e la sensibilità culturale.
Bisognerà adattare le valute, i sistemi di misura ed eventuali riferimenti culturali, senza dimenticare che possono esserci prodotti e servizi particolari disponibili esclusivamente per una determinata regione, ad esempio, nel trading, il conto islamico (un particolare tipo di conto che non prevede l’accredito o l’addebito di interessi, in quanto questi non sono consentiti dalla religione islamica).
7. Mancanza di contesto
Molto spesso, i progetti di traduzione che riguardano, ad esempio, un’app fintech prevedono l’invio, da parte del cliente al traduttore, di una semplice lista di parole.
Diventa complicato in questi casi capire come tradurre parole apparentemente semplici.
Pensiamo, per esempio, al termine “Buy”, che può riferirsi a una posizione (Buy vs. Sell), o come verbo può essere tradotto sia come “compra” che come “comprare”.
In questi casi, è doveroso chiedere delucidazioni al cliente, per evitare traduzioni errate.
8. SEO
I siti web fintech devono essere ottimizzati anche per i motori di ricerca (SEO).
Il traduttore deve essere in grado di adattare il contenuto non solo per il pubblico finale, ma anche per i motori di ricerca, utilizzando parole chiave appropriate senza far perdere il significato o la precisione del testo.
È fondamentale comprendere e applicare le strategie SEO (anche queste in costante evoluzione). Per saperne di più, scopri il corso “Traduzione e localizzazione SEO”.
9. Sicurezza e privacy
I siti fintech trattano spesso informazioni sensibili come dati finanziari o personali, quindi la traduzione delle politiche di sicurezza e privacy deve essere assolutamente accurata.
Alcune nazioni adottano normative particolari, come in Europa il GDPR. In questo caso la terminologia deve essere conforme al regolamento e può essere utile consultarne le varie versioni linguistiche su Eur-Lex.
È cruciale inoltre trasmettere chiaramente le misure di sicurezza adottate dall'azienda, senza margine di ambiguità, per evitare malintesi che potrebbero compromettere la fiducia dell’utente.
10. Stile e tono
Ricordiamo, infine, l’importanza di adattare il tono della comunicazione, non solo a seconda del canale, ma anche in base al pubblico di riferimento.
Ad esempio, in alcuni paesi è preferibile un linguaggio più formale, mentre in altri si predilige un tono più colloquiale e diretto.
Molto dipende anche dal tipo di servizio e dal tipo di rapporto che si vuole creare con l’utente.
Ci sono ad esempio aziende che puntano sulla semplificazione dei servizi finanziari, con slogan come: “La gestione finanziaria è complicata, ma con noi diventa semplicissima!”. La loro comunicazione tenderà quindi a essere amichevole e semplificata, pur offrendo servizi importanti e professionali.
Ci sono ad esempio aziende che puntano sulla semplificazione dei servizi finanziari, con slogan come: “La gestione finanziaria è complicata, ma con noi diventa semplicissima!”. La loro comunicazione tenderà quindi a essere amichevole e semplificata, pur offrendo servizi importanti e professionali.
Conclusione
Sono davvero varie le sfide e gli aspetti a cui prestare attenzione nella traduzione fintech, un settore che richiede diverse competenze e sensibilità.
Dalle questioni più tecniche (interfaccia utente, SEO), a quelle normative (privacy, aspetti legali), a quelle puramente traduttologiche (terminologia, adattamento culturale, mancanza di contesto…) ogni progetto fintech è una sfida appassionante per il traduttore, chiamato a mantenersi aggiornato sulle evoluzioni tecnologiche e finanziarie.
Dalle questioni più tecniche (interfaccia utente, SEO), a quelle normative (privacy, aspetti legali), a quelle puramente traduttologiche (terminologia, adattamento culturale, mancanza di contesto…) ogni progetto fintech è una sfida appassionante per il traduttore, chiamato a mantenersi aggiornato sulle evoluzioni tecnologiche e finanziarie.